Cloud Day @ComoNExT

Il 22 Ottobre 2013 dalle ore 14.00 alle ore 19.00 si è svolto il Cloud Day presso il Parco Scientifico Tecnologico ComoNExT con l’obiettivo di fare maggiore chiarezza sulla tematica del Cloud Computing per le imprese.

Durante il convegno i relatori hanno cercato di dare risposta alle seguenti domande:

1. Quali i reali benefici e i rischi nell’adottare i servizi Cloud ?
2. Come il mercato dell’offerta IT sta cambiando e a cosa serve un Cloud Service Broker ?
3. Quali le tecnologie e soluzioni emergenti per le imprese ?

Il pomeriggio dedicato a questi temi di grande interesse per le imprese ha visto come protagonisti alcuni dei principali attori del mercato italiano.

Il convengno è stato aperto dall’Ing. Stefano Poretta, direttore del parco scientifico tecnologico, che oltre al ben venuto ha spiegato cosa è un parco scientifico tecnologico e le opportunità per le nuove ma anche consolidate aziende. In estrema sintesi un luogo dove innovazione, idee e ricerca tecnologica trovano terreno fertile e le migliori condizioni per avere successo nel nuovo mondo globalizzato, grazie all’ecosistema esistente e alle competenze acquisite negli anni dai consulenti del parco.

Il Dott. Alfredo Gatti, Ceo Nextvalue , ha presentato alcuni risultati di una recente ricerca di mercato proprio sul tema del Cloud Computing; il mercato del Cloud Computing secondo Alfredo Gatti è la nuova frontiera dell’IT in crescita a doppia cifra (>40% YoY) ma il mondo dell’offerta ancora non propone i contenuti adeguati alle aspettative dei CIO e dei Decision Maker; con i giusti contenuti e una offerta più matura si troverebbe maggiore mercato nonostante la crisi.

Il Dott. Mario Massone, fondatore del Forum UCC & Social , ha parlato di un tema caldo e attuale, ovvero quello della Collaboration e delle applicazioni Social che sempre più entrano nel mondo delle aziende soprattutto grazie “alla spinta dal basso” ovvero dei giovani e del mondo del consumer che sempre più usano terminali intelligenti e applicazioni cloud nella vita personale e si aspettano questi strumenti anche in azienda.

L’ing. Stefano Perfetti, Responsabile IT in A2A, ha presentato la sua esperienza presso una delle più grandi utilities presenti in Lombardia; un progetto CRM realizzato in Cloud, spiegando nel dettaglio le preoccupazioni e difficoltà iniziali ma il successo e le altrettanto grandi soddisfazioni dopo la realizzazione del progetto che ha portato enormi benefici in termini di semplificazione, riduzione costi e aumento della produttività aziendale.

L’ing. Riccardo Donati, CIO Casale Group, una delle più importanti realtà della chimica nel Ticino, ha raccontato della sua esperienza nell’adottare i servizi Cloud a livello infrastrutturale, con il motto Cloud Ibrido come strategia, presentando un interessante case studysull’adozione di un servizio di video comunicazione in modalità “as a service”, con importanti benefici su costi, tempi di deployment, contenimento costi e maggiore flessibilità e velocità nel rispondere alle richieste del business.

A seguire il Dott. Marco Schiavone, responsabile commerciale in Clouditalia,  azienda leader in Italia nelle telecomunicazioni che si propone come Cloud Service Provider, e che nella nuova filiera dell’offerta si prpone come l’interlocutore migliore per i partner che vogliono avere una offerta Cloud competitiva, e al tempo stesso come mediatore tra i Tecnology Vendor e i Cloud Service Broker.

E’ stata la volta dell’Ing. Alessandro Greco, fondatore Easycloud.it, il primo Cloud Service Broker in Italia e azienda leader nel Cloud Computing. Il fondatore ha spiegato la sua esperienza , pioniere del cloud computing in Europa, ha visto e vissuto in prima persona la grande trasformazione dell’offerta, e descrive i tre ruoli emergenti:

1. Tecnology Vendor, coloro che abilitano la creazione di servizi Cloud (IaaS, PaaS, SaaS)
2. Cloud Service Provider, coloro che realizzano servizi Cloud
3. Cloud Service Broker, coloro che abilitano l’adozione dei servizi Cloud

Il Cloud Service Broker , ha continuato il fondatore citando una recente analisi di Gartner, ha tre caratteristiche essenziali: Abilitatore, Aggregatore ed Integratore di servizi Cloud con il mondo cosiddetto on-premises.
Easycloud 2013 Cloud Day 22-10-2013

Per finire vi sono state le sessioni tecnologiche, dove sono state presentate alcune delle soluzioni emergenti nel mercato italiano:

• Continuity Services: Back-Up & DRaaS (Antonio Costa, Dedagroup)
• Collaborazione Unificata as a Service (Amedeo Bonini, Alceo)
• Firma Grafometrica nel Cloud (Nicola Bianconcini, Kedos)
• MyCmon, la badante virtuale (Giuseppe Zanolini, Weblink)
• Il tuo Desktop nel Cloud (Luca Ferrario, DesktopRemoto)
• ERP as a Service (Nereo Facco, Sowre)

Il convegno è terminato con una interessante tavola rotonda e un aperitivo tra amici e professionisti, aziende leader e start-up , utilizzatori e fornitori della nuova filiera, con il proposito di rivedersi l’anno nuovo al prossimo Cloud Day nel 2014!

MyCmon – Internet of Things ?

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Il giorno 11 Luglio 2013 presso lo Stars Hotel Anderson in Milano vi è stato il primo Workshop in Italia sul tema Cloud+Domotica promosso da Easycloud.it:  Workshop Domotica & Cloud.

Per chi non è riuscito a partecipare al seguente link un video estratto dal workshop:

Cosa è MyCmon ?

MyCmon è un rivoluzionario sistema di monitoraggio basato sulle tecnologie del Cloud Computing che consente di tenere sotto controllo l’intera abitazione e la vita delle persone anziane o con disabilità.

Famigliari, parenti, centri specialistici possono in questo modo interagire con l’ambiente domestico e con l’anziano (o il disabile), garantendo a quest’ultimo di poter vivere presso la propria abitazione in autonomia e assoluta sicurezza.

I benefici per l’anziano o il disabile sono una migliore qualità della vita, vicino ai propri cari, nel proprio ambiente domestico, vicino agli affetti e alle persone care.

Per la società notevoli vantaggi anche da un punto di vista economico, e maggiore sostenibilità per il futuro prossimo sempre più vicino.

Infatti il numero di anziani è in costante crescita grazie al miglioramento delle condizioni di vita e di salute complessivi, ma questo che è un aspetto positivo del nostro tempo rischia di creare scompensi e non sostenibilità della spesa pubblica e sanitaria che incide oggi per oltre il 50% della spesa pubblica complessiva; la spesa sanitaria a sua volta  è concentrata per almeno il 50% sui pazienti anziani (65-80 anni).

L’utilizzo di tecnologie innovative a supporto degli anziani e disabili può consentire oltre ad un maggiore benessere diffuso una importante riduzione dei costi della spesa sanitaria e pubblica, aspetto oggi sempre più importante e critico per l’economia complessiva del nostro paese e per le future generazioni.

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Al seguente link una brochure del servizio consultabile gratuitamente:  Brochure MyCmon .

La soluzione MyCmon  verrà presentata a SMAU Milano dal 23 al 25 Ottobre presso lo stand Easycloud.it in collaborazione con Weblink, per prenotazioni o informazioni contattare Daniela Ravizza

Daniela Ravizza , email. daniela.ravizza@easycloud.it

tel.       +39 02 3671 4024

Bene, abbiamo compreso cosa è MyCmon , ma cosa c’entra tutto questo con l’Internet of Things ?

In Italiano, Internet delle cose (o, più propriamente, Internet degli oggetti) è un neologismo riferito all’estensione di Internet al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti. 

Gli oggetti si rendono riconoscibili e acquisiscono intelligenza grazie al fatto di poter comunicare dati su se stessi e accedere ad informazioni aggregate da parte di altri.  Le sveglie suonano prima in caso di traffico, le piante comunicano all’innaffiatoio quando è il momento di essere innaffiate,  Tutti gli oggetti possono acquisire un ruolo attivo grazie al collegamento alla Rete.

MyCmon di fatti è una applicazione che ricade all’interno di questo nuovo Brand, che da intelligenza agli oggetti della Casa grazie alla Domotica, e le esporta verso la rete impiegando quella che è la nuova frontiera dell’IT. il Cloud Computing.

Il Cloud ha un duplice ruolo, quello di aggregare le informazioni che arrivano dalla domotica con quelle del Web, consentendo di interagire con la casa e con le persone in modo intelligente, impiegando qualunque dispositivo (PC, Smartphone, Tablet).

Easycloud.it è l’azienda leader in Italia come Cloud Service broker, ed è interessata ad incontrare aziende interessate a collaborare in questo nuovo entusiasmante progetto.

Siamo alla ricerca di studi di progettazione, architetti, software house, aziende che realizzano impianti di Domotica, Cloud Service Provider, consulenti, start-up che realizzeranno nuovi servizi ed applicazioni.

Non aspettare, contattaci subito e fai parte del cambiamento entrando nell’eco-sistema di aziende innovative che collaborano con Easycloud.it!

Easycloud Team

www.easycloud.it

Hybrid Cloud è amico dei CIO

Le ultime settimane ho avuto modo di sentire diversi CIO o riporti della piccola e media impresa (aziende che vanno dai 100-500 dipendenti), e sono rimasto davvero colpito da alcuni aspetti, che vorrei condividere.

Molti CIO hanno paura del CLOUD, qualcuno mi ha detto in modo esplicito non utilizzeremo mai il CLOUD.  La motivazione di questo approccio è sicuramente dovuto ad un timore di qualcosa di nuovo che sta arrivando, e che fa paura.

Proviamo a fare il punto delle paure che ho percepito:

1. Il cloud viene percepito come qualcosa che elimina la necessità di un IT manager o quantomeno si associa al termine “CLOUD” il taglio di posti di lavoro nell’IT.

2. Si vede nel CLOUD qualcosa che fa perdere il controllo, di poco sicuro, poco affidabile, associato al concetto di “public cloud” che qualcuno mi eroga e chissà come gestisce.

Questi timori sono dovuti alla confusione che soprattutto il marketing sta facendo sul tema CLOUD, ma questo va bene, in quanto più confusione ci sarà e tanto più bisogno di qualcuno che risolva la confusione ci sarà, e quindi sempre più ci sarà bisogno di figure come il CLOUD SERVICE BROKER.

Proviamo a rispondere a questi due dubbi.

1. Il cloud non è qualcosa che elimina l’IT, è sicuramente qualcosa di nuovo e il nuovo va gestito, le persone che oggi si illudono di ignorare e combattere il Cloud perderanno il posto di lavoro non a causa del Cloud, ma perchè con il tempo diventeranno obsoleti e quindi non aggiornati ed adeguati ai bisogni degli ambienti IT di nuova generazione, che saranno basati su architetture Cloud. Il Cloud non è una tecnologia, è una nuova architettura e al tempo stesso una strategia.

E’ una nuova architettura in quanto pone le basi sulla virtualizzazione delle risorse IT (computing, storage, networking, data base, ..), in questo modo le risorse disponibili diventano logiche e non fisiche e si possono utilizzare sulla base delle necessità che variano con il tempo. Quindi con le stesse macchine fisiche posso realizzare macchine virtuali (logiche) con caratteristiche in termini di computing, storage, data base … adeguate alle mie esigenze che possono cambiare con il tempo. Questo garantisce un migliore utilizzo delle risorse IT disponibili e più adeguate alle esigenze di business. Queste caratteristiche ed altre del Cloud Computing come architettura non eliminano la necessità di un IT , anzi la rafforzano, ma serve essere preparati.

2. Il Cloud Computing inoltre è una strategia. Compreso che le infrastrutture, piattaforme e applicazioni possono essere rese logiche (virtuali) e quindi disponibili a consumo su qualunque dispositivo o terminale, nasce un altro concetto importante che molti CIO dovrebbero a mio avviso comprendere, ovvero che il CLOUD nella sua declinazione ibrida (Hybrid Cloud) , consente di creare un modello molto flessibile definito cloud ibrido.

hybrid cloud

Questa figura presa dall’azienda leader al mondo in ambito Virtualizzazione,  evidenzia la flessibilità che un ambiente virtuale può garantire.

L’azienda deve in prima analisi definire i propri Asset strategici e le relative risorse necessarie per garantire continuità di business, ciò che è vitale e prioritario per il business.

Definite le priorità e realizzata una sorta di tabella a matrice , andrebbero quantificate le risorse “logiche” necessarie a garantire continuità di business nel periodo medio in un anno. In questo modo si dovrebbe realizzare quello che è il cloud privato dell’azienda che garantisce le risorse IT e le applicazioni fondamentali per il business e costi noti in termini di risorse fisse e dedicate (Capex).

Definito questo insieme restano fuori tutte le risorse IT e le applicazioni non strategiche per la continuità del business, ma necessarie per l’operatività dell’azienda, e le risorse IT strategiche ma variabili nel tempo (es. nel corso dell’anno potrei avere periodi dell’anno in cui ho più ordini, faccio più fiere, aumento la produzione, ..).

Per gestire in modo ottimale queste componenti:

– risorse IT variabili nel tempo ma strategiche ed essenziali al  business

– risorse IT non strategic he/essenziali ma necessarie (commodity)

L’approccio migliore è di investire in modo proporzionali (variabile) ai bisogni che avrò nel corso dell’anno, e quindi meglio pensare ad un cloud pubblico.

In tal senso il Cloud è una strategia a supporto del business!

Premesso questo non è pensabile che cloud privato e pubblico siano gestiti come dei silos, e quindi è necessario pensare ad un approccio integrato e flessibile in cui le risorse IT e anche le competenze vengano integrate , per questo esistono aziende che hanno le competenze e che fungono da Cloud Integrator e che consentono di realizzare Cloud Ibridi (Hybrid Cloud).

Quindi il Cloud Ibrido è una estensione integrata del proprio ambiente Cloud privato, ed è compito dell’IT definire cosa resta sul privato e cosa va sul pubblico, definire chi gestisce il privato e chi gestisce il pubblico, quali le politiche di sicurezza, backup, disaster recovery , SLA e quant’altro.

Nel processo di evoluzione verso queste nuove architetture basate sul Cloud entrano in gioco nuovi attori, appunto i cloud service broker che lavorano  stretta sinergia con i responsabili IT e decision maker delle aziende, come figure professionali abilitanti e che aiutano l’azienda a prendere le decisioni più adeguate alle proprie esigenze, essendo i cloud broker indipendenti e agnostici rispetto alla tecnologia e il mondo dell’offerta.

Una volta che si è realizzato un ambiente Cloud Ibrido l’azienda avrà un ambiente più sicuro, affidabile, flessibile, veloce, e adeguato alle esigenze di business del nuovo mondo globale.

Spero davvero che questo articolo sia letto, compreso e digerito da chi oggi vede nel cloud un nemico, così non è … ricordatevi che all’arrivo dei personal computer c’era chi non voleva mollare la propria macchina da scrivere … nessuno può fermare il cambiamento e chi non lo gestisce rischia di diventare vecchio ed obsoleto.

Oggi chi è vecchio ed obsoleto rischia di perdere il proprio posto di lavoro, quindi paradossalmente il Cloud per l’IT sarà il nuovo posto di lavoro dove ci saranno assunzioni ed investimenti, quindi abbracciatelo, cercate di comprenderlo e non abbiate timore del cambiamento anzi divertitevi nel governarlo e traete vantaggio da esso!

Un saluto

Alessandro Greco

founder @ easycloud.it

Cloud Service Broker

Cloud Service Broker, cosa è ? Cercherò di spiegarlo in modo molto semplice.

La nuova catena del valore sta cambiando, prima che arrivasse il Cloud Computing esistevano le seguenti figure:

1. Vendor di Tecnologie

2. Distributori di tecnologie

3. System Integrator/VAR

I vendor di tecnologia sono focalizzati sul realizzare le migliori tecnologie che risolvono problemi di business, i distributori sono focalizzati sulla commercializzazione e supporto del canale di vendita, i system integrator/var sono focalizzati sulla realizzazione dei progetti/soluzioni.

L’arrivo del cloud computing sta drammaticamente rivoluzionando questa catena del valore, in quanto il modello self-service difatti tagli fuori l’intera catena del valore, molti vendor di servizi infrastrutturali, di piattaforma e applicativi difatti hanno sviluppato una offerta vendibile online direttamente al cliente finale, e il pricing aggressivo  è basato sull’idea di non dover avere un canale di vendita e quindi competitivo rispetto alle soluzioni tradizionali.

Questo ha creato e sta creando una frattura tra chi ha una organizzazione e cultura orientata alla vendita di soluzioni nel modo tradizionale e chi spinge (i nuovi vendor verso il nuovo modello di servizio basato sul cloud computing.

Quello che sta accadendo è quindi una trasformazione dell’intera catena del valore che noi in easycloud crediamo sarà la seguente:

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Ci saranno aziende orientate alle tecnologie e piattaforme, che svilupperanno servizi in ambito infrastrutturale, piattaforma o applicativi disponibili in modalità “as a service” o forniranno a Cloud Service Provider le tecnologie necessarie per realizzare servizi Cloud (IaaS, PaaS, SaaS).

Alcuni Vendor di tecnologie e gli stessi Cloud Service Provider stanno prevedendo la modalità cosiddetta “white label”, ovvero la possibilità di personalizzare anche il brand dei servizi dall’attore a valle, arrivando anche all’utente finale.

La più grande competizione è a nostro avviso tra i Vendor di tecnologia e i cloud service provider , in quanto la vendita diretta ed indiretta contemporanea dei vendor di tecnologia come microsoft e google per fare nomi eccellenti, laddove si è partiti o si è costretti ad imporre un pricing molto basso che non rende semplice la sostenibilità dell’intera catena del valore, perché la competizione reciproca rende necessario anche per i vendor di tecnologia di scendere con i prezzi anche laddove il mercato ed i numeri di scala non ci sono, solo per difendersi da una offerta del competitor.

Quindi una necessità ragionevole e comprensibile sta creando poco sostenibile la sostenibilità della filiera a valle, che fa muro sulle nuove tecnologie e cerca di screditare chi oggi vende cloud.

In realtà oggi quindi non è la domanda che sta veicolando la crescita del cloud, ma l’offerta a livello business.

Il valore di un cloud service provider rispetto ad un technology provider è la presenza sul territorio, la conoscenza del proprio mercato, la capacità di creare bundle integrati di servizi cloud magari con servizi di telecomunicazioni (banda larga + servizi cloud), e molti operatori telefonici da Service Provider stanno diventando Cloud Service Provider, alla stessa stregua di come con il boom di Internet gli operatori telefonici sono diventati 10-15 anni fa Internet Service Provider.

La differenza rispetto ad allora è che c’era un mercato in crescita e il nuovo servizio (ADSL) aveva le caratteristiche di essere un servizio legato all’ultimo miglio e aveva barriere all’ingresso notevoli.

Oggi con il Cloud le barriere di ingresso sono annullate, i famosi OTT (Over the TOP) possono vendere servizi cloud in tutto il mondo con investimenti anche di poche decine di K.

Quindi lo scenario è molto complesso e difficile da pensare sarà sostenibile, quindi immaginiamo un mondo in cui caleranno il numero di player in gioco, e resteranno Cloud Service Provider globali più orientati alle infrastrutture e piattaforme e qui a monte ci saranno i Technology Vendor tradizionali (Cisco, HP, EMC, orientati alle infrastrutture), ma i clienti CSP (Cloud Service Provider) saranno globali e anche le organizzazioni di vendita attuali pensate per country andranno riviste e centralizzate laddove ci saranno gli HQ dei big player … chiaramente il mercato Enterprise e delle grandi aziende manterrà una certa autonomia e i CIO saranno sempre più orientati ad architetture ibride in cui assoceranno a servizi interni i servizi esterni forniti da CSP specializzati, bilanciando investimenti fissi con investimenti variabili (Capex vs Opex), ma il mercato globale sarà in contrazione inteso in senso tradizionale (Server, Storage, Computing,.).

I vendor di SaaS invece a causa della loro natura duplice e più orientati alla vendita diretta e non potendo alzare i costi più di tanto a causa dei propri competitor avranno vita dura, in quanto lotteranno tra di loro per avere market share adeguato per garantire sostenibilità della propria struttura di costi.

Per finire arriveranno i nuovi player, che sono i cloud service broker.

La confusione che questa transizione di mercato sta creando si propaga al cliente finale, che non comprendendo più bene cosa ci sia dietro la parola cloud abusata e oramai distorta, si sta creando un vuoto tra il mondo del business che ha le sue priorità e cultura e quello dei tecnologi vendor e dei cloud service provider, che focalizzati nella realizzazione di servizi e tecnologie non hanno la cultura e sono lontani dal comprendere i bisogni di business delle aziende,

Questo apre la strada a nuove figure che facciano da collante tra il mondo delle tecnologie e dei servizi cloud e il mondo del business, queste figure oltre a specialistiche sulle tecnologie del cloud devono quindi anche comprendere ed essere capaci di definire strategie di business e correlare ai bisogni delle aziende le soluzioni migliori garantendo gli aspetti di privacy, contrattuali, di servizio e di personalizzazione, queste figure sono i cloud service broker, indipendenti dalle tecnologie e dai fornitori e orientate al business.

Al seguente link una sintesi di un corso pensato per la PMI dove viene spiegata l’importanza del Cloud come strategia ed il ruolo dei Cloud Service Broker.

Quindi se la catena del valore cambia e la domanda globale è in contrazione questo vuol dire che il mondo dell’IT è destinato a calare per sempre sino ad avere un unico Data Center e un super admin con 2000 certificazioni VMWARE ?

Non crediamo sia così, noi crediamo che l’IT così come lo conosciamo è destinato a calare come mercato e diventare commodity con il tempo, ma nasceranno nuove tecnologie e servizi verticali e innovativi:

– Domotica

– Smart City

– Gaming

– Social every where (social TV, Social customer care, Social gaming, social selling, ..)

– nuovi dispositivi integrati con apps (es. vedete i nuovi occhiali della google,..) perché in italia nessuno fa una Cucina sociale ? Una scatolini sociale dove le casalinghe possono interagire e scambiarsi ricette ….:-)

Quindi il mondo è in continua evoluzione, chi oggi è fermo sperando che dopo la crisi tornerà a fare quello che faceva prima è un illuso, e in Italia purtroppo anche per colpa della politica preoccupata a proteggere le poltrone che a fare politica vera, non aiuta  affare informazione.

Sarebbe bello che  i vari politici utilizzassero la capacità mediatica e gli strumenti a disposizione che influenzano le masse, non per prendere voti, ma per dare una scossa al popolo italiano in modo più efficace di quello che questo blog può fare, in quanto la consapevolezza ed una guida concreta al paese è necessaria, troppi smarriti e in cerca di soluzioni facili e veloci , e ogni giorno chiudono 1000 aziende e l’equivalente …

L’invito a immaginare in ottica di questa nuova catena del valore il modo in cui posizionarsi, capire cosa fare da grandi e come diventare rilevanti nel nuovo contesto globale, se non si hanno risposte a queste domande allora vuol dire essere lontani da avere una soluzione , e le prospettive non sono rosee.

Quindi armatevi di pazienza , prendete una strada coerente con la visione che avete del nuovo mondo post-crisi e lavorate per diventare rilevanti nel nuovo mondo globale.

Un caro saluto

Alessandro Greco

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