Smart Working o Lavoro Agile

Come molti di Voi sapranno quest’anno il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge relativo allo Smart Working o Lavoro Agile, al seguente link il disegno di legge completo.

Cosa significa Smart Working o Lavoro Agile? La norma definisce il lavoro agile una «modalità flessibile di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato allo scopo di incrementare la produttività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro». Il testo ne detta anche i confini: il lavoro agile è quel lavoro che può essere svolto in parte all’interno dei locali aziendali e in parte all’esterno, seguendo però gli orari previsti dal contratto di riferimento e prevede l’assenza di una postazione fissa durante i periodi di lavoro svolti all’esterno dei locali aziendali.

Il disegno di legge stabilisce che il lavoratore abbia il diritto di ricevere un trattamento economico e normativo non inferiore a quello complessivamente applicato ai lavoratori che svolgono le stesse mansioni all’interno dell’azienda. Il datore deve garantire salute e sicurezza a chi svolge questo tipo di prestazione.

Quali i benefici per l’azienda? 

  • Fiscali – deducibilità dei corsi di formazione, master e aggiornamento professionale
  • Incremento della produttività e della efficienza aziendale – secondo il PoliMi si potrebbe arrivare a un 20%
  • Riduzione dei costi di gestione dello spazio fisico – un risparmio che andrebbe dal 20% al 30%
  • Riduzione del tasso di assenteismo – si potrebbe addirittura eliminare il fenomeno dell’assenteismo
  • Lavoro in mobilità – molte operazioni potrebbero essere fatte da remoto senza la necessità di andare in ufficio

Quali i benefici per il dipendente? 

  • Risparmio orario – Con due giorni a settimana di home working, a fine anno risparmieremmo ben 172 ore
  • Risparmio economico – Sempre con due giorni a settimana di home working, potremmo arrivare a risparmiare 1.200 Euro.
  • Soddisfazione e motivazione – L’aumento della possibilità di bilanciare vita e lavoro, nonché il superamento delle classiche strutture gerarchiche del lavoro, porterebbe a una migliore realizzazione personale.

Quali i benefici per l’ambiente e la società?

  • Diminuzione delle emissioni di CO2 – Secondo lo studio del PoliMi, sarebbero ben 371 i chilogrammi di CO2 procapite risparmiati in un anno per i consueti 2 giorni di home working a settimana. Risparmio che deriverebbe dal mancato spostamento urbano delle masse di lavoratori.
  • Riduzione del traffico urbano
  • Riduzione del costo delle case nei centri urbani e del costo della vita

Quali tecnologie e soluzioni abilitano lo smart working?

  • Accesso da remoto ad applicazioni, infrastrutture e piattaforme aziendali
  • Virtualizzazione del desktop e delle applicazioni aziendali
  • Applicazioni che abilitano il BYOD – Bring Your Own Device
  • Servizi di Collaboration: email, audio, video, chat, presence, condivisione file e documenti
  • Applicazioni di produttività (es. Office online)
  • Firma remota o grafometrica su Tablet
  • Digitalizzazione e Archiviazione dei documenti
  • Dispositivi Mobili e Mobile App aziendali

 

Cosa una azienda dovrebbe fare?

  • Oggi l’imprenditore e/o il CIO dovrebbero partire analizzando i propri processi di business, quindi rispondere alla domanda “Cosa fa l’azienda e con chi per creare valore aggiunto nella catena del valore”.
  • Identificati i macro processi di interesse focalizzarsi su ciascuno di essi e immaginare come renderli “digitali” ovvero accessibili da remoto con un PC collegato su una rete (Privata o Internet).
  • Identificare per ogni processo o sotto-processo le applicazioni di interesse, dove l’approccio CLOUD è sicuramente quello più semplice , veloce e con migliore rapporto qualità/prezzo consigliabile.
  • Scegliere le soluzioni, fornitori e servizi con l’aiuto di un consulente o persona competente, definendo la propria RoadMap ovvero il proprio percorso.
  • Testare e provare i servizi prima di acquistarli, per valutare efficacia, la user-experience e quantificare con dei KPI il Ritorno dell’investimento atteso.
  • Una volta sicuri che ci sia allineamento tra obiettivo di business, servizio IT, KPI & ROI passare alla fase contrattuale, identificando il fornitore più adeguato ai propri bisogni: SLA, Privacy/Security, Qualità/Costo, Supporto richiesto, Note contrattuali, Strategie e varie.

Posso fare tutto da solo?

Certo che si! In caso tu veda il percorso in salita o complesso puoi contattare il tuo Cloud Service Broker di fiducia, noi ti consigliamo il seguente: EasyCloud.

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